Rischio di carcinoma della cervice nelle donne sottoposte contemporaneamente a test per ricerca di papillomavirus ed esame citologico cervicale
L’esecuzione contemporanea di test per la ricerca di papillomavirus umano ( HPV ) ed esame citologico cervicale ( co-testing ) è un’alternativa approvata alla sola citologia in donne di età uguale o superiore a 30 anni.
È stato condotto uno studio per valutare la sicurezza nella pratica clinica di routine di uno screening a un intervallo di 3 anni per le donne risultate negative per HPV con risultato citologico normale, e per valutare se il co-testing possa identificare donne ad alto rischio di tumore della cervice o neoplasia cervicale intraepiteliale di grado 3 ( CIN3 ) o maggiore in un periodo di 5 anni.
È stata valutata l’incidenza cumulativa a 5 anni, partendo nel 2003-2005, di carcinoma cervicale e CIN3 o maggiore in 331.818 donne di età uguale o superiore a 30 anni arruolate per il co-testing alla Kaiser Permanente Northern California ( Berkeley,Stati Uniti ), e che avevano ottenuto risultati adeguati al co-test di arruolamento.
Il follow-up è proseguito fino alla fine del 2009.
L’incidenza cumulativa comprendeva la prevalenza all’arruolamento e l’incidenza dopo l’arruolamento.
La prevalenza all’arruolamento è stata definita come il rapporto tra le donne con diagnosi alla visita bioptica immediatamente dopo la visita di screening per l’arruolamento e il totale delle donne arruolate.
Alla visita di screening sono stati raccolti solo i test HPV e gli strisci del Pap test e alla visita bioptica sono stati raccolti i campioni delle biopsie eseguite con guida colposcopica.
In 315.061 donne negative al test HPV, l’incidenza cumulativa di cancro a 5 anni è stata pari a 3.8 per 100.000 donne per anno, leggermente più alta rispetto a quella delle 306.969 donne negative sia al test HPV sia al Pap test ( 3.2 per 100.000 ), e la metà rispetto al rischio di cancro delle 319.177 donne negative al Pap test ( 7.5 per 100.000 ).
In totale, 313.465 ( 99.5% ) donne negative al test per HPV hanno mostrato risultati normali in citologia o anomalie equivoche.
Risultati citologici anomali hanno aumentato fortemente l’incidenza cumulativa di CIN3 o di malattia più grave in un periodo di 5 anni per i 16.757 test HPV positivi ( 12.1% vs 5.9%; p inferiore a 0.0001 ).
Di contro, benché statisticamente significativi, risultati anomali in citologia non hanno aumentato a livello sostanziale il rischio di CIN di grado 3 o maggiore per donne negative al test HPV ( 0.86% vs 0.16%; p=0.004 ).
Delle donne positive al test per HPV, 12.208 ( 73% ) non hanno mostrato anomalie citologiche; in queste donne i CIN3 o gli adenocarcinomi in situ sono stati 258 ( 35% ) su 747, i tumori 25 ( 29% ) su 87 tumori e gli adenocarcinomi 17 ( 63% ) su 27.
In conclusione, per le donne di età uguale o superiore a 30 anni nella pratica clinica di routine, negative al co-testing ( sia test HPV sia esame citologico ), gli intervalli di screening di 3 anni sono sicuri poiché un singolo test negativo per HPV è risultato sufficiente a dare rassicurazioni contro il carcinoma della cervice per un periodo di 5 anni.
Associare il test HPV all’esame citologico permette inoltre una identificazione più precoce delle donne a rischio di cancro della cervice, in particolare adenocarcinoma.
Il test per HPV senza ulteriore esame citologico potrebbe essere sufficientemente sensibile per lo screening primario per il carcinoma cervicale. ( Xagena2011 )
Katki HA et al, Lancet Oncol 2011; 12: 663-672
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